Formazione Catechiste 26 ottobre 2022
Parrocchia S. Alfonso
FORMAZIONE DELLE CATECHISTE
Cava de’ Tirreni, 26 ottobre 2022
“Al centro della mia giornata ci deve essere la dimensione orante e contemplativa dell’esistenza, che conduce all’incontro con il Signore Gesù” (C.M. Martini).
Per un catechista ritrovare l’unità di vita significa svolgere in modo ordinato e sereno le attività connesse al suo mandato.
Tale ricerca comporta quattro atteggiamenti: A. Recuperare l’equilibrio tra la preghiera e l’azione; B. L’equilibrio va congiunto con la complementarietà: una preghiera che diventa vita e una vita che diventa preghiera; C. Vedere in Gesù colui che ispira i nostri pensieri e le nostre azioni; D. L’unità tra vita interiore, gli impegni della catechesi e l’esempio in famiglia.
Il rischio per un catechista è di comportarsi come Marta (Lc 10,38-42), sempre in ansia, scontento, agitato, nervoso. Infatti, raggiungere un buon equilibrio spirituale è fonte di salute e di benessere psicofisico. Viceversa, la mancanza di equilibrio produce una situazione di esaurimento, di fatica, di noia, di svogliatezza, di rinuncia.
Come Gesù usava il suo tempo? Quali erano le priorità nella sua missione? Gesù ha usato il tempo dandogli uno scopo e delle motivazioni ben precise (Mt 15,21-24). Gesù ha le idee chiare, sa quello che deve fare e non è schiavo delle attese degli altri, delle circostanze, non è colui che dà una parola buona qua e là. Gesù conosce bene le priorità e le esigenze della gente che accorre a lui (Mc 1,34-38). Gesù non è rigido, non è inflessibile; egli si piega alle necessità, si lascia commuovere da alcune situazioni, è aperto all’accoglienza (Mt 15,25-28).
Le priorità di Gesù sono: 1. L’attenzione ai piccoli, agli ammalati e ai poveri (Mc 1,32-34); 2. L’annuncio del Regno (Mc 1,14-15); 3. L’incontro e il dialogo con le persone (genitori) (Mc 2,13-17); 4. La preghiera prolungata (Mc 1,35). Gesù si ritirava volentieri a pregare, lo faceva spessissimo, nella solitudine e nelle ore notturne, soprattutto in occasione di avvenimenti importanti per la sua missione (Lc 5,16). Gesù non pregava soltanto quando aveva tempo, ma concedeva molto tempo alla preghiera, la considerava una priorità fondamentale; 5. L’amicizia. Gesù destinava tempo all’ascolto e alla formazione dei suoi collaboratori. Si intratteneva con gli amici in modo familiare, libero e tranquillo.
I segnali del cattivo utilizzo del tempo sono: 1. Essere nervosi, irritabili, amareggiati, insonni, tristi, ansiosi e svogliati; 2. Assenza di tempo per svolgere un’attività imprevista, perché prigionieri di schemi mentali indeformabili; 3. Assenza di tempo per distendersi e stare insieme.
Gli indizi del buon uso del tempo sono: 1. Un sentimento di pace e consolazione interiore ed esteriore; 2. Quando si ha il tempo per studiare, leggere, aggiornarsi, pregare e ritemprarsi; 3. Quando si ha il tempo da dedicare all’aiuto degli altri.
Alcune indicazioni per il buon uso del tempo: 1. Applicare il principio HIC ET NUNC, qui ed ora: dedicarsi al momento presente, a ciò che si fa, con pace e tranquillità, essere attenti a quello che si fa; 2. Fare la volontà del Padre, cioè vivere contemplando Dio: “Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera” (Gv 4,34); 3. Sapere che Dio agisce in me. Questo mi darà fiducia, permettendomi di lavorare ogni giorno con pace e serenità.
Consigli pratici:
- Com’è la mia stanza di catechismo? È disordinata, piena di fogli, spoglia di quadretti, priva della Sacra Scrittura, del Crocifisso, di un’immagine della Vergine Maria…? La stanza di catechismo è uno specchio che rivela come siamo e come organizziamo la nostra vita;
- Ho la lista della spesa? È interessante fare l’elenco di quello che mi serve nella mia vita personale, spirituale, pastorale e familiare. È importante scrivere queste informazioni su un pezzo di carta per capire se sono tutte importanti, se riflettono le priorità di Gesù, se tra di esse ci sono attività più importanti o meno rilevanti di altre.
Don Gioacchino
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